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Il libro fornisce un’immagine chiara e realistica delle condizioni di vita dei singoli, combattenti e non, i quali, negli anni del Primo conflitto mondiale ebbero una intensa corrispondenza epistolare con il parroco di Secchiano di Cagli, don Guglielmo Pantaleoni, che da uomo colto e disponibile per vocazione all’aiuto del prossimo, si prestava a leggere ai familiari analfabeti le lettere che giungevano loro dalla guerra e, all’occorrenza, anche a stendere in proprio scritti da inviare ai soldati al fronte, ai parenti lontani ed agli amici.